laboratorio di improvvisazione vocale

Laboratorio di Improvvisazione Vocale [da 18 anni]

Cantanti e strumentisti che vogliono ampliare la loro formazione musicale con un corso atto ad alimentare la creatività vocale e la libertà esecutiva.

Otto ore mensili dedicate allo sviluppo della propria creatività musicale non legate al singolo genere musicale, ma che può svilupparsi in innumerevoli forme e stili tramite il laboratorio di improvvisazione vocale. Si utilizzeranno diverse tecniche legate all’ improvvisazione corale come la “Circlesongs” e il “Sound Painting”. Nel corso del laboratorio di improvvisazione della voce si cercherà di dare ai partecipanti delle basi di tecnica vocale e teoria musicale.

La Circlesongs è una forma di improvvisazione corale, nasce negli anni settanta dalle sperimentazioni vocali di artisti quali: Bobby Mc Ferrin, Jay Clayton, Ursula Dudziak, Lauren Newton, Bob Stoloff ecc. Un solista-direttore, in un processo di libera improvvisazione, crea e assegna progressivamente ai coristi, disposti a cerchio e ripartiti per sezione, specifici moduli ritmico-vocali costituiti da fonemi privi di significato che vengono ripetuti in loop. Dal loro incastro nasce la struttura armonica del brano. L’ esperienza delle Circlesongs coinvolge non solo la dimensione vocale, ma anche quella corporea ed emozionale. La Circle Song si è rivelata, didatticamente, un ottimo percorso per sviluppare la memoria musicale e la consapevolezza ritmica negli allievi.

Il Soundpainting è un metodo di composizione istantanea creato a partire dagli anni ’80 ed elaborato dal compositore newyorkese Walter Thompson. Si tratta di un linguaggio composto da oltre 750 gesti, tramite i quali il conduttore (o Soundpainter) indica ad un ensemble, composto da musicisti, ballerini, attori e poeti, di eseguire un’ azione. In base a questa, il soundpainter compone o crea istantaneamente le azioni successive, dando luogo ad una improvvisazione strutturata.

DOCENTE
Carlo Lomanto

Vocalist, strumentista, Compositore e Didatta, Carlo Lomanto ha conseguito i diplomi di I e II Livello di Jazz al Conservatorio ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli con 110 e Lode.
È docente della cattedra di Canto Jazz al Conservatorio ‘G. Martucci’ di Salerno.
In trent’anni di attività, dedicata alla musica jazz, ha collaborato con i più apprezzati jazzisti nazionali ed internazionali, tra cui: Joe Lovano, Tony Scott, Fadouk Don Moye, David Alan Gross, Baba Sissoko, Lurent Filipe, Massimo Urbani, Claudio Fasoli, Pietro Condorelli, Maria Pia De Vito, Mario Raja, Mauro Negri, Ettore Fioravanti, Maurizio Giammarco, Gegè Telesforo, Luca Aquino, Daniele Scannapieco, Francesco Nastro, Antonio Onorato, Francesco D’Errico, Paola Arnesano, Guido Di Leone, Pino e Pietro Iodice, Marco Sannini.
Ha partecipato ad importanti festival di Jazz: Festival dei Due Mondi di Spoleto, Umbria Jazz di Perugia, Ravello Festival, ecc.
La continua ricerca sulle potenzialità espressive della voce e sul suo utilizzo prettamente strumentale, lo ha condotto, negli anni, ad approfondire ed a diventare uno dei più ferrati utilizzatori della tecnica dello “scat”. Ha condotto una personale ed originale ricerca sull’ uso di apparecchiature elettroniche che gli permettono di trasformare, armonizzare e registrare la sua voce in diretta.
Oltre ad innumerevoli partecipazioni, ha pubblicato a suo nome sei lavori discografici: Le cose che ho perso, Lomanto’s Market, The Beatles Album, Dreams, Ella & Louis, Festa in Casa De Moraes.
Ha pubblicato inoltre due libri didattici: “Loop, storia ed utilizzo della ripetizione in musica” ed. UNI service e “Metodo di Canto Scat” ed. Wakepress.

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